È difficile fare considerazioni positive dopo una sconfitta che sa di beffa, arrivata all’ultimo minuto di una partita che sembrava destinata a finire in pareggio contro una squadra di alto livello. È difficile, ma non impossibile, basta pensare all’ottima prestazione offerta da Lucas Beltrán domenica scorsa, possibile preludio di una stagione da protagonista.

Questo inizio di stagione ha visto Vincenzo Italiano proporre una vera e propria staffetta tra l’ex River Plate e M’Bala Nzola, fedelissimo del tecnico di Karlsruhe, sulla falsariga di quanto avveniva l’anno scorso col tandem Cabral-Jović, ma le ultime prove dell’argentino potrebbero presto invertire la tendenza.

Beltrán ha iniziato da titolare le ultime due uscite stagionali, mettendo prima a referto una doppietta di pregevole fattura contro il Čukarički in Conference League – aiutando il club a trovare la prima vittoria stagionale nella competizione – e risultando poi uno dei migliori in campo contro la Lazio. All’Olimpico gioca una partita di livello, è sempre nel vivo del gioco scambiando palla con i compagni e risulta una spina nel fianco per la difesa biancoceleste, con i suoi movimenti ma anche in fase di pressing. A questo poi bisogna aggiungere un bellissimo gol annullato per un controllo col braccio, in cui prende in controtempo Romagnoli e mette poi a sedere Provedel, e il palo colpito con un bel colpo di testa appena tre minuti dopo.

Il problema principale di questa Fiorentina sono i mancati gol degli attaccanti, sopperiti da un Bonaventura sugli scudi, ma a differenza di Nzola il numero 9 è più presente atleticamente e mentalmente, oltre a sembrare il perfetto fulcro offensivo di una squadra che fa del palleggio di qualità il suo punto di forza. Se queste sono le premesse i gol di Beltrán non tarderanno certo ad arrivare, e chissà che non se ne accorga anche il ct argentino Lionel Scaloni, una nazionale a cui la maglia viola ha dato tantissimo.