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Crisi viola: terza sconfitta consecutiva

Dopo un avvio sensazionale, la Fiorentina ha registrato tre sconfitte consecutive e zero gol fatti

L’analisi del momento negativo della squadra allenata da Vincenzo Italiano

Terza sconfitta consecutiva in altrettante gare di campionato per la Fiorentina. Dopo un avvio incerto, segnato dalla pesante sconfitta subita a San Siro contro l’Inter – i nerazzurri vinsero in scioltezza 4-0 -, la formazione viola aveva inanellato una serie di risultati utili consecutivi che l’avevano proiettata nelle posizioni nobili della classifica. Con un Nico Gonzalez inarrestabile, un Bonaventura mostruoso e un Quarta riscoperto goleador, la Fiorentina sembrava lanciatissima, soprattutto dopo la vittoria per 3-1 in casa del blasonato campione d’Italia Napoli. Da lì, qualcosa ha iniziato a traballare.

CASO EMPOLI – Al contrario della squadra del capoluogo toscano, la vicina Empoli era reduce da un avvio di campionato complicatissimo: una sola vittoria e un solo gol fatto ad opera dell’azzurrino Baldanzi. Fiorentina-Empoli doveva essere la classica partita dal pronostico facile, con la squadra di casa padrona del campo e gli avversari in balia della dinamicità ed estro dei viola. Come questo sport insegna, i pronostici sono fatti per essere ribaltati. E così è andata: Empoli a segno due volte, un altro gol non convalidato e almeno altre due nitide occasioni davanti al portiere della Fiorentina. La partita è terminata 0-2 per gli uomini di Andreazzoli. 

LAZIO E JUVENTUS – Con la Lazio all’Olimpico non è mai facile portare a casa punti e così è stato. La Fiorentina ha espresso la sua idea di calcio, non senza qualche difficoltà, ma ha visibilmente sofferto l’organizzazione della squadra di Sarri. Partita avara di emozioni, se non per un gol annullato a Beltràn, un palo del medesimo e un paio di occasioni sponda Lazio. Una leggerezza di Milenkovic nel recupero ha permesso alla Lazio di sfidare Terracciano dagli undici metri e di vincere la partita. Immeritata, ma seconda sconfitta. Contro la Juventus è LA partita per il popolo viola ma, complice la drammatica alluvione che ha causato lo stato d’emergenza regionale, l’atmosfera che si respirava non era delle migliori in vista di un match così delicato. La Curva Fiesole ha preferito disertare, lasciando vuoto un settore dello Stadio, come forma di protesta contro la Lega Calcio. Il consueto gioco spettacolare super offensivo dei viola è stato arginato dalla granitica difesa bianconera e la Fiorentina si è arresa per 1-0. Terza sconfitta di fila e terza partita senza gol per gli uomini di Italiano.

PER IL FUTURO – La Fiorentina gioca bene, sempre e ovunque. Il gioco di Italiano si basa su un possesso palla dinamico in cui i giocatori sono versatili e cambiano posizione tra loro cercando gli spazi lasciati liberi dall’avversario. Ecco perchè spesso troviamo un centrale – solitamente Milenkovic – ultimo uomo, affiancato dai terzini che interpretano il ruolo di “braccetti” difensivi, lasciando lo spazio sugli esterni alle ali, mentre l’altro centrale – Quarta lo fa con continuità – si colloca in una posizione intermedia tra difesa e centrocampo per ricevere il pallone ed impostare. Bonaventura è il faro della squadra: le sue invenzioni danno costantemente brio alla fase offensiva con triangolazioni e filtranti illuminanti. Oltre a lui, Nico Gonzalez disegna trame di gioco spettacolari e finora con i suoi gol ha trainato la Fiorentina. I due terminali offensivi, invece, sono finiti nel mirino dei tifosi: Beltràn, ma soprattutto Nzola, stanno faticando a trovare la posizione giusta in campo e non stanno finalizzando la mole di gioco creata dalla squadra. Sottil, Brekalo, Kouame ed Ikone non sono mai stati goleador e stanno confermando la loro natura. Alla Fiorentina serve una scossa, un guizzo, una giocata individuale dei trascinatori. Qualcosa che possa ridare morale alla squadra. Vincere aiuta a vincere. Se cadi tre volte di fila e senza segnare, qualcosa va modificato. E’ un momento che la Fiorentina deve stare unita e ritrovare fiducia nei propri mezzi. Solo così ne uscirà.

 

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