Ci sono momenti che restano impressi nella memoria di un tifoso, spesso riconducibili alle gesta dei propri beniamini. Ci sono attimi che restano scolpiti nella memoria di un calciatore, per aver fatto qualcosa che non sembrava nemmeno lontanamente possibile. Questo è quel che è accaduto il 2 novembre di 24 anni fa quando, con la cornice di un Franchi gremito, Mauro Bressan mise a segno uno dei gol più iconici della storia del club viola e della competizione.
La Fiorentina disputa la prima fase a gironi della Champions League in un raggruppamento difficilissimo, con l’AIK Solna e soprattutto con le corazzate Arsenal e Barcellona. I viola, dopo aver battuto i londinesi con uno storico 0-1 in quel di Wembley firmato Batistuta, affrontano in casa i blaugrana per l’ultima sfida del girone, quella decisiva per l’accesso alla fase successiva. Come spesso intona la curva Fiesole, Firenze è carica.
La partita termina con un pirotecnico 3-3, ma la rete più significativa non viene messa a segno da campioni come Batistuta, Rui Costa, Rivaldo o Guardiola, ma dall’insospettabile Mauro Bressan. Al 14esimo minuti il pallone rimbalza a 25 metri dalla porta, Bressan si coordina e con una sforbiciata perfetta impatta il pallone, che disegna un arcobaleno prima di insaccarsi sotto la traversa. La Fiorentina passerà il turno.
Il gol di Bressan, autentico working class hero, è stato votato come uno dei più belli della storia del calcio.