Lo Monaco: “Nico González? I giocatori rispettino i contratti”

Le dichiarazioni del dirigente sportivo sulla situazione in casa Fiorentina

Nico González, attaccante della Fiorentina

Il noto dirigente Pietro Lo Monaco, conosciuto perlopiù per il suo passato tra Catania, Palermo e Genoa, è stato ospite di Radio Bruno per parlare di Fiorentina. Lo Monaco ha toccato tanti temi di attualità legati al mondo viola, dalle dichiarazioni di Palladino nel post partita ai movimenti di calciomercato, passando per la complicata situazione legata a Nico González. Queste le sue dichiarazioni.

 

Lo Monaco sul calciomercato e sulle parole di Palladino nel post partita

Le dichiarazioni di Palladino le vedo come un mettere le mani avanti, credo che un allenatore debba pensare in primis ad allenare e al campo. Il pareggio di ieri contro la Puskás Akadémia è stato un brutto risultato, molto, e credo che il tecnico abbia cercato in qualche modo di giustificarsi. In Ungheria però il risultato si può ribaltare e passare il turno. La società sa che l’organico ha bisogno di essere completato, e immagino che si siano già chiariti con Palladino. Chiaro che se giochi a 3 hai bisogno di almeno 5/6 centrali, e gli esterni stessi vanno presi con caratteristiche ideali al sistema di gioco. Il tempo, però, sta finendo“.

La situazione legata a Nico González

Il calcio non può essere in mano ai giocatori e ai procuratori: ci sono delle regole che vanno rispettate. Vuoi andare vi? Amen, ma finché sei sotto contratto devi essere a disposizione e giocare. I contratti vanno rispettati e i giocatori devono fare quel che dice loro il club, se si lascia loro troppo spazio il calcio rischia di perdere credibilità. Mi ricordo l’operazione Vargas. Il suo agente non voleva che andasse a Firenze e sparì. Pensavano che ci fosse il Real Madrid, mi toccò minacciarlo e gli dissi: “vai a Madrid, stai una settimana, e se non trovi l’offerta torni qui e firmi per la Fiorentina”. Poi ci fu una serata in un locale di Milano in cui mi arrabbiai molto, gli dissi: “venite a Catania e poi vediamo, perché io lo obbligo a stare a Catania”. Alla fine andò alla Fiorentina. Questo per dire che vendere i giocatori non è facile“.

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