La Fiorentina ha avviato un serrato confronto con Stefano Pioli, mettendo sul tavolo una proposta triennale da circa 9 milioni complessivi. Il tecnico emiliano, attualmente senza panchina dopo l’esperienza al Milan, rappresenta la prima scelta del presidente Rocco Commisso, deciso a riportarlo a Firenze. I dialoghi tra le parti proseguono da giorni, l’offerta prevede un ingaggio previsto attorno ai 3 milioni netti a stagione, anche se leggermente al ribasso. Si punta a ottenere una risposta positiva nel più breve tempo possibile.
L’ex allenatore rossonero ha posto alcune condizioni fondamentali prima di firmare l’accordo. Non solo aspetti economici, ma anche garanzie tecniche e strutturali: Pioli vuole chiarezza sul progetto sportivo, a partire dalla conferma o meno di alcuni giocatori chiave. Il recente rinnovo di DavidDe Gea è stato accolto positivamente, ma restano in sospeso i nodi legati ai destini di Kean, Gudmundsson e Dodo, ancora in bilico.
Un altro punto centrale nella trattativa è legato alla gestione interna: Pioli avrebbe richiesto l’inserimento di una figura dirigenziale con un ruolo operativo tra squadra e società, capace di fungere da anello di congiunzione tra l’area tecnica e i vertici del club. Un dirigente che favorisca la coesione interna e alleggerisca la pressione sulla guida tecnica.
Nonostante Pioli sia attratto dalla possibilità di tornare sulla panchina viola, i colloqui restano aperti e si evolveranno nei prossimi giorni. In caso di mancato accordo, restano vive le piste alternative che portano ad Alberto Gilardino e Francesco Farioli, mentre Marco Baroni appare destinato a sedersi sulla panchina del Torino.