Con l’ultima giornata di Serie A alle porte, per la Fiorentina è il momento di tirare le somme. Una stagione vissuta sull’altalena, che si avvia alla conclusione senza aver centrato gli obiettivi prefissati all’inizio, richiede ora un’analisi lucida per programmare la ripartenza.
Le promesse ambiziose avanzate da Pradè e Palladino nel giorno della presentazione del tecnico non hanno trovato piena realizzazione. Tuttavia, restano i numeri, chiari, misurabili, oggettivi, come punto di partenza per ricostruire.
Tra le poche certezze di un’annata incostante spiccano due dati fondamentali: i 62 punti in classifica, che rappresentano già un miglioramento (+2) rispetto alla scorsa stagione targata Vincenzo Italiano, chiusa all’ottavo posto, e i risultati ottenuti contro le big del campionato.
Con una partita ancora da disputare, è possibile migliorare ulteriormente questo bottino. La capacità dei viola di tenere testa alle prime della classe è un segnale positivo da cui poter ripartire, anche se, spesso, le prestazioni con le medio/piccole hanno fatto da contraltare alle ottime prestazioni nei match di cartello.
La qualificazione in Europa non è ancora preclusa. Le due vittorie ottenute contro la Lazio consentono ai viola di mantenere aperta la speranza di accedere alla Conference League, qualora domenica dovesse verificarsi un arrivo a pari punti con la formazione di Baroni.
Guardando al futuro, l’obiettivo principale sarà quello di individuare elementi stabili su cui ricostruire. Un primo tassello è costituito dalla capacità di affrontare con determinazione le squadre più forti. È su questa attitudine che andrà costruita una mentalità più solida, capace di estendersi anche ai match contro avversari meno blasonati.