Europa lontana, ma non impossibile: il complicato incastro che servirebbe alla Viola

La qualificazione alla Conference League è ancora aritmeticamente possibile, ma i viola devono vincere entrambe le ultime partite e sperare in una serie di risultati favorevoli dagli altri campi

5% di probabilità: è questo il margine che tiene viva la speranza della Fiorentina per un posto in Europa nella prossima stagione. I viola, infatti, devono conquistare sei punti nelle due giornate restanti e, allo stesso tempo, confidare in una serie di risultati favorevoli da parte delle dirette concorrenti.

La situazione si è complicata e non poco in seguito al passo falso contro il Venezia al Penzo, che ha tolto ai viola il controllo del proprio destino. Se fosse arrivata una vittoria, oggi la classifica avrebbe raccontato un’altra storia. Invece, la corsa alla Conference League si è trasformata in un percorso a ostacoli, dove ogni elemento dovrà incastrarsi alla perfezione.

Il primo passo è obbligato: due vittorie contro Bologna e Udinese. Sul piano della differenza reti, la Fiorentina è nettamente avanti rispetto ai felsinei, motivo per cui basterebbe un successo, anche di misura, per superarli in classifica. Ma non basta. Gli altri risultati dovranno giocare a favore dei viola.

Nel prossimo turno, il calendario propone sfide decisive: Roma e Milan si affronteranno all’Olimpico e un pareggio sarebbe il risultato ideale per i toscani. Contemporaneamente, la Lazio dovrebbe uscire sconfitta da San Siro contro l’Inter. Solo con questi incroci si potrebbe arrivare all’ultima giornata con un filo di speranza.

In quel contesto, una vittoria a Udine diventerebbe obbligatoria, ma non sarebbe sufficiente: servirebbe anche che la Roma non vincesse a Torino contro i granata e che la Lazio non riuscisse ad avere la meglio sul Lecce, impegnato in una disperata lotta salvezza. Solo in questo modo, i viola potrebbero chiudere al sesto posto e ottenere la qualificazione europea.

Un meccanismo complesso, dove ogni tassello dovrà cadere al posto giusto. È una sfida ardua, quasi impossibile, ma la matematica non ha ancora condannato i gigliati. E finché c’è una minima possibilità, la Fiorentina è chiamata a crederci e lottare fino all’ultimo.

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