Fiorentina, tempesta interna dopo Venezia: Palladino in bilico?

Il ko con il Venezia al Penzo apre una fase critica per il club viola: stagione deludente e obiettivi mancati mettono sotto accusa mister e squadra

Raffaele Palladino, tecnico della Fiorentina

Un crollo tecnico e mentale che va ben oltre la sconfitta. La caduta della Fiorentina contro il Venezia ha segnato un punto di svolta nella stagione viola, generando malumori evidenti e mettendo in discussione la posizione del mister, Raffaele Palladino. Un confronto che ha mostrato i limiti strutturali della squadra, sollevando dubbi non solo sull’allenatore, ma sull’intero progetto tecnico.

Non è solo questione di episodi sfortunati. Il pesante stop maturato al Penzo rappresenta il culmine di una serie di prestazioni insufficienti: Monza e Venezia hanno portato via otto punti in totale, una zavorra che ha rallentato irrimediabilmente la corsa della Fiorentina.

Lo ha sottolineato con fermezza anche il direttore sportivo Daniele Pradè, che ai microfoni del sito ufficiale del club ha espresso frustrazione e delusione, richiamando squadra e staff tecnico alle proprie responsabilità. “Siamo una società ambiziosa con una proprietà forte” ha affermato, “e i risultati devono essere all’altezza”.

Palladino, quindi, sotto esame. La recente firma sul rinnovo contrattuale del tecnico viola è stata oscurata da una prestazione definita “pessima”, che ha dato il via a riflessioni profonde. Il progetto tecnico appare confuso, con una squadra che raramente ha dato l’impressione di avere una direzione chiara. Alcuni elementi della rosa si sono distinti, ma nel complesso il rendimento collettivo è stato deludente e altalenante.

Pesano le uscite da Coppa Italia e Conference League. L’eliminazione per mano dell’Empoli in Coppa e il fallito accesso alla finale europea, dove il Betis ha prevalso, completano un quadro complesso. I viola sono sembrati privi di un’identità di gioco solida, senza un piano tattico definito per affrontare sfide decisive.

Palladino, pur riconoscendo i propri limiti, non si è nascosto dietro gli alibi: “Non ci sono giustificazioni“, ha dichiarato, “non siamo riusciti a recuperare energie mentali dopo l’uscita dalla Conference”. Tuttavia, ha anche evidenziato la sfortuna negli episodi chiave, dal gol viziato da un presunto tocco di mano, al palo colpito che ha preceduto il raddoppio veneziano. Una narrazione che non convince del tutto, vista la posizione di classifica e il rischio concreto di restare fuori da tutte le competizioni europee.

L’imperativo è concludere al meglio. Domenica la sfida col Bologna diventa uno snodo fondamentale per cercare di salvare l’onore e raddrizzare parzialmente una stagione amara. “Dobbiamo vincere, con le mani o con i piedi”, ha chiuso Pradè con toni decisi. Ma per molti, il conto delle colpe è già iniziato.

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