Stesso piano gara per una partita diversa, il fattore San Siro pesa

Mister Palladino adotta la stessa strategia di giovedì, ma il copione stavolta è diverso

La sconfitta contro l’Inter non pesa troppo per la Viola, considerato che la corsa alla Champions resta aperta. Alla vigilia di questo doppio confronto, chiunque avrebbe accettato tre punti su sei disponibili. Tuttavia, resta il rammarico per non aver osato di più fin dall’inizio. La squadra viola predilige difendere e difficilmente cambierà approccio, anche perché i risultati ottenuti fino ad ora le hanno dato ragione, compreso il recente successo proprio contro i nerazzurri.

A livello tattico, Palladino ha confermato la formazione, con l’unica eccezione di Moreno al posto dello squalificato Comuzzo. L’obiettivo era replicare il piano vincente dell’ultima sfida: chiudere gli spazi e colpire in ripartenza. Tuttavia, pensare che l’Inter potesse commettere due volte gli stessi errori era azzardato. La squadra di Inzaghi, motivata a riscattarsi e favorita anche dal pareggio del Napoli contro l’Udinese, ha affrontato la gara con un altro atteggiamento.

Dopo il 2-1, mister Palladino ha inserito Fagioli e Zaniolo, dopo aver già mandato in campo Folorunsho e Cataldi, e infine Gudmundsson. Con l’ingresso di maggiore qualità, la Fiorentina ha iniziato a giocare con più incisività, ma il tempo per cambiare il destino del match era ormai troppo poco. Tuttavia, la reazione finale lascia intravedere il potenziale della squadra per le prossime gare.

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