L’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport si è soffermata sulla prestazione di Lucas Martínez Quarta in Fiorentina-Pafos 3-2, decisa proprio dal sigillo del centrale argentino, il quarto in questa stagione. Il vice capitano viola sta vivendo una stagione difficile perché il suo minutaggio è calato drasticamente viste le prestazioni di Comuzzo e Ranieri, ma per mister Palladino non c’è nessun allarme e anzi guai a definirlo riserva.
Martínez Quarta come Mr. Wolf
Sì, perché come il mitico personaggio del Pulp Fiction tarantiniano anche lui è solito risolvere problemi con la grinta che non gli manca mai e con le sue zuccate, colpo principale del suo repertorio. Ieri sera il tecnico viola lo ha schierato titolare con la fascia al braccio e in un ruolo propriamente non suo, mediano davanti alla difesa. Detto fatto, Quarta ha giocato una partita di grande abnegazione e sacrificio, cercando di pressare il rognoso centrocampo cipriota e di ripulire quanti più palloni possibili, fino al colpo di testa decisivo.
Il Pafos ha pareggiato da pochi minuti e sta vivendo la fase migliore della sua partita quando Kayode pennella al centro un cross bellissimo, ci vuole però uno staccatore di primo livello. Martínez Quarta lo è, e infatti svetta sulla testa di Bruno Felipe e manda in rete il pallone del 3-1 che, de facto, decide la partita. Nei minuti finali la Fiorentina soffre molto e regala un gol agli avversari, ma alla fine è la giocata dell’argentino, che ancora una volta risponde sempre presente, a decidere la contesa. Proprio come piace a Palladino.
Come sta?
Dopo il gol Martínez Quarta è stato costretto al cambio destando non poca preoccupazione in panchina. Alla fine l’esito dei controlli è stato tutt’altro che grave: solo crampi. Testa – per incornare verso la rete e non solo – all’Inter.