La Fiorentina sta stupendo un paese intero: squadra giovane e aggressiva, bel gioco e secondo posto in classifica a solo un punto di distanza dalla capolista. Il tutto, ad aggiungere ancor più merito al lavoro di Palladino e dei suoi ragazzi, senza il fiore all’occhiello del calciomercato estivo: Albert Gudmundsson. L’attaccante islandese ha avuto un inizio di stagione travagliato tra problemi fisici e questioni giudiziarie, collezionando appena 202 minuti in campionato, che corrispondono però a 4 presenze condite da 3 gol, 2 alla Lazio e uno al Milan. Se la Fiorentina è seconda senza di lui, a cosa può ambire col suo rientro?
Come si gioca col rientro di Gudmundsson?
Al momento i compagni stanno facendo più che bene ma non ci sono dubbi: se Albert è in condizione, gioca. Sempre. Tra pochissimo la lesione al bicipite femorale sarà smaltita e mister Palladino dovrà essere in grado di saper trovare la quadra per farlo coesistere al meglio con gli altri giocatori a disposizione. Al momento, la prima idea sarebbe quella di un doppio trequartista alle spalle di Kean, dunque Gudmundsson in coppia con Beltrán, ormai molto più di un vice di lusso. Altrimenti, per non stravolgere i piani, restare sul 4-2-3-1 e piazzare l’islandese a sinistra di fianco proprio all’argentino e a Colpani, anche se va detto che sulla fascia sia Sottil che Bove si stanno disimpegnando alla grande. Dubbi, di quelli che però ogni allenatore vorrebbe avere.
La squadra è sempre più competitiva: si ambisce al meglio
La Viola quest’anno non dispone di pochi giocatori di qualità, la rosa è infatti lunga e questo offre a Palladino tante soluzioni per proseguire sulla strada che lui stesso ha tracciato. Richardson sarà out per un po’, ma il centrocampo vedrà i recuperi a pieno regime di Mandragora e Cataldi che affiancheranno gli irrinunciabili Bove e Adli. Kean davanti è una garanzia di gol e rendimento, mentre dietro la coppia composta da Comuzzo e Ranieri è ormai consolidata.
A gennaio ci saranno rinforzi certi, vedasi Valentini in difesa, e alcuni probabili, come una punta di riserva. Quel che è certo è che questa Fiorentina punta in alto, e con Gudmundsson si può andare perfino oltre. La Champions League non è più un sogno: è un obiettivo. Lo scrive l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport.