L’edizione odierna del Corriere dello Sport si sofferma sulla coppia d’attacco che la Fiorentina schiererà dal primo minuto contro il Verona. Contro l’APOEL, in aggiunta ad un approccio alla partita non di primo piano, l’assenza dei titolari ha influito negativamente ed è stata una delle cause della sconfitta, specialmente per quanto concerne i giocatori offensivi. Oggi Raffaele Palladino si affiderà nuovamente a Lucas Beltrán e Moise Kean e, almeno sulla carta, le cose dovrebbero cambiare.
Beltrán è la miccia per innescare il bomber Kean
La Fiorentina è alla ricerca della sesta vittoria consecutiva in campionato, ma per vincere bisogna segnare e per segnare c’è bisogno dei giusti interpreti. In tal senso, due giocatori come Beltrán e Kean diventano fondamentali se non addirittura irrinunciabili.
I numeri e l’importanza del centravanti vercellese sono sotto gli occhi di tutti, così come il grande gap che lo separa da Kouamé, oggi molto probabilmente in panchina. Kean non è stato convocato per la trasferta di Cipro proprio per prepararsi al meglio alla sfida odierna che cercherà di bagnare con il più classico del gol dell’ex. Per farlo, però, avrà bisogno di supporto e di essere innescato al meglio, e in questo momento il giocatore più adatto è sicuramente Lucas Beltrán.
Dopo una prima parte di stagione da oggetto non identificato, l’argentino è riuscito a trovare continuità di rendimento “sfruttando” l’assenza di Gudmundsson fin dalla partita di Lecce. Entrato in campo proprio al posto dell’islandese al Via del Mare, infatti, il “vichingo” si è sbloccato dal punto di vista realizzativo e soprattutto mentale. A discapito di quel che il numero sulla schiena possa far intendere Beltrán non è un centravanti, bensì una seconda punta che si esalta alle spalle di un punto di riferimento offensivo, un giocatore in grado di muoversi tra gli spazi e di sfruttare la sua grande qualità tecnica per servire assist e mettere in difficoltà le difese avversarie. L’intesa con Kean è già comprovata.
Per vincere la partita di oggi bisogna innanzitutto incidere dal punto di vista offensivo e, per farlo, Palladino si affiderà ai suoi attaccanti titolari. Kean e Beltrán, così diversi, così affini.