In un’intervista rilasciata a Il Secolo XIX, Cesare Prandelli ha espresso alcune critiche sull’approccio di molti allenatori moderni, accusandoli di non sfruttare appieno il potenziale dei propri giocatori a causa di una rigida fedeltà a un modulo fisso. “Vedo troppi allenatori che si ostinano a giocare con un modulo solo, senza adattarsi agli elementi della rosa,” ha dichiarato l’ex allenatore della Nazionale Italiana. Secondo Prandelli, uno degli errori più comuni è l’adozione di schemi tattici non idonei alle caratteristiche della squadra: “Per esempio, c’è chi usa il 4-3-3 anche se non ha esterni adatti.”
Prandelli ha sempre predicato l’importanza della flessibilità tattica, sottolineando come la capacità di adattarsi ai giocatori a disposizione possa fare la differenza. L’ostinazione a voler giocare con un sistema rigido, ha spiegato, spesso limita le possibilità di esprimere il potenziale massimo di una squadra.
L’intervista si è poi spostata su un piano più personale. Prandelli ha parlato della sua scelta di lasciare il calcio, affermando con serenità: “Sono felice di aver smesso, avevo fatto il mio.” Dopo una lunga carriera, Prandelli ha deciso di dedicarsi completamente alla famiglia, godendosi il tempo con i nipoti. “Ora sto con la mia famiglia e i miei nipoti, ed è una fase della vita che mi riempie di gioia,” ha concluso, riflettendo con soddisfazione sul suo percorso e sulla nuova vita lontana dai riflettori del calcio.