Gli atteggiamenti di Albert Gudmundsson in Empoli-Fiorentina, specie il battibecco con Cataldi in occasione di una punizione, non sono passati inosservati a tifosi e addetti ai lavori. In particolare, l’ex portiere viola Giovanni Galli ha criticato il comportamento dell’islandese ai microfoni di Lady Radio, dando la sua personale interpretazione sul ruolo del leader dentro lo spogliatoio.
Galli critica il comportamento di Gudmundsson
“Vorrei stemperare le parole di Kouamé, credo che con il suo italiano un po’ stentato abbia voluto dire che è necessario che si giochi come squadra, con maggior organizzazione, senza intendere qualcosa di più grave. Sicuramente ho notato che Gudmundsson, in occasione della punizione contesa con Cataldi, si è comportato come se avesse dovuto battere un calcio di rigore. Un conto è la personalità che va benissimo, un conto è l’arroganza: quando si è l’ultimo arrivato bisogna farsi volere bene all’interno dello spogliatoio, poi si può pretendere qualcosa di più. Non può arrivare e pensare di essere la stella della squadra, dovranno essere i compagni ad eleggerlo come tale, se si impone questo status da solo è un problema“.
I problemi della Fiorentina
“Lo 0-0 può andare bene all’Empoli che sta facendo un determinato percorso, ma la Fiorentina doveva avere il controllo della partita. Mi pare che la squadra abbia poche idee e che i calciatori, vuoi per condizione fisica, vuoi per questioni tattiche, giochino con il freno a mano tirato. Bove, Richardson e Mandragora sono mezzali, Kouamé e Colpani non possono girovagare in mezzo al campo. Peggio di una partita con 0 tiri in porta non credo si possa fare. Palladino deve assolutamente trovare le posizioni. Se Gosens a metà strada tra la sua posizione e fondo campo trova un compagno di squadra al quale deve affidare la palla viene frenato. Ci vorrebbero tre centrocampisti“.