Dodô: “Vogliamo vincere un trofeo. Gudmundsson? Baciato da Dio”

Il terzino brasiliano si racconta in un'intervista

Dodô, difensore della Fiorentina

Subito protagonista in quella che è la sua terza stagione con la maglia della Fiorentina, Dodô è già protagonista nel nuovo progetto di Raffaele Palladino, guadagnandosi una titolarità che sembra inscalfibile. Il terzino brasiliano ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport in cui parla a 360 gradi della sua carriera e della sua vita, dai campi in Brasile al Franchi di Firenze passando per la guerra in Ucraina.

 

Il legame tra Dodô e Firenze

Io e mia moglie ci conosciamo da piccoli, avevamo 15 anni. A 17 giocavo ne Coritiba e sapevo che sarei diventato padre della piccola Lindsey: avevo paura, ma da quel momento ho capito che avrei dovuto lavorare di più per contribuire al bene di 3 persone. Ora siamo in 4 e siamo felicissimi a Firenze, amiamo questa città e questa piazza a cui devo tutto. La Fiorentina mi ha abbracciato dopo il travagliato addio allo Shakhtar: dopo la guerra sono stato 5 mesi in Brasile, soffrivo, ma il club viola nelle vesti di Pradè e Burdisso non si è mai risparmiato e ha fatto di tutto affinché arrivassi. Sono qui dal 2022, questa è la mia terza stagione ed è iniziata bene.

I momenti della guerra sono stati difficili. Non posso dimenticare quel viaggio su un treno merci da Kiev a Budapest durato 16 ore, un’eternità. Allo Shakhtar eravamo 13 brasiliani, ci venne consigliato di scappare in questo modo. Dai vagoni del treno abbiamo visto tutto quello che stava succedendo“.

Il sogno mai nascosto di un trofeo

Ci manca un trofeo, è il sogno mai nascosto di ognuno di noi. Noi dobbiamo alzare il livello e ci proveremo fin da subito a Empoli. Vogliamo vincere per noi stessi e per il nostro presidente. Entrambe le finali perse in Conference bruciano tantissimo per il modo con cui sono arrivate, ma può succedere di tutto come ci insegnano i play-off di quest’anno“.

Ruoli, idoli e punti di riferimento

Io sono un terzino ma mi piace molto attaccare, anche se allo Shakhtar mister Fonseca mi ripeteva spesso che dovevo pensare in primis alla fase difensiva. I miei idoli sono Roberto Carlos e Cafu. Allenatori più importanti? De Zerbi ha cambiato il mio modo di giocare permettendomi di stazionare anche più in mezzo al campo, addirittura mi faceva giocare anche mezzala. Me lo ha chiesto spesso anche mister Italiano“.

Dodô sulla Fiorentina di quest’anno, Firenze e sulle promesse da mantenere

Stiamo diventando molti amici con Kean, si vede che è un ragazzo che ha tanta voglia di arrivare. Gosens porta esperienza internazionale e voglia di correre, e allora corriamo tutti insieme a lui. E poi c’è Gudmundsson che è un talento baciato da Dio, ha una qualità innata, fortissimo. Ma va detto che tutti i nuovi ci stanno portando qualcosa di interessante e utile.

A Firenze sto bene. Abito vicino allo stadio, amo la carbonara e la bistecca, che se la gioca con la costela brasiliana. Prendo solo queste due cose, mia moglie dice che sono un po’ monotono. Il mio no alla Juventus? L’ho promesso a Joe Barone, sono anche pronto a rinnovare il mio contratto che scade nel 2026“.

Subscribe
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Articoli correlati

Risposte non proprio buone questa sera dall’amichevole contro la Japan University, una sorta di raccolta...

Vittoria ai rigori dello United nella Snapdragon Cup, ma la Fiorentina, nonostante nel complesso il...

L’ex viola elogia Pioli, indica gli obiettivi stagionali e racconta il legame speciale con Firenze...