La Fiorentina stenta a decollare in questo avvio di stagione. Palladino non ha ancora trovato la quadra e i nuovi acquisti, salvo il ritrovato Moise Kean, non stanno riuscendo ad incidere come ci si aspettava. In particolare, in casa viola inizia a destare qualche sospetto la situazione legata ad Andrea Colpani. Il “Flaco” è stato uno dei grandi colpi di mercato dell’estate viola ma in queste prime uscite non solo non è riuscito a confermare gli standard visti a Monza, ma non ci si è nemmeno avvicinato. Le sue prestazioni iniziano a diventare un caso.

Colpani, l’adattamento non è una scusante

Quella contro l’Atalanta doveva essere la sfida del riscatto personale di Andrea Colpani, che contro la squadra nella quale è cresciuto aveva l’occasione di incidere per la prima volta in maglia viola, magari lanciando anche un messaggio nei confronti di chi non ha creduto in lui. La partita, purtroppo, è andato diversamente. Schierato a fianco di Moise Kean, il numero 23 viola non si è praticamente mai visto in campo se non per un tiro senza pretese verso Carnesecchi, abbandonando il campo al 62esimo minuto. Una prestazione incolore, che si aggiunge alle altre 5 disputate in viola.

Se per alcuni giocatori si può parlare di comprensibili tempi di adattamento, questo non è il caso di Colpani. Il trequartista è un giocatore esperto, alla terza stagione in Serie A, e soprattutto non deve adattarsi ai dettami di un allenatore che non conosce. Colpani ha vissuto la sua crescita calcistica sotto la guida di Raffaele Palladino, colui che lo ha voluto fortemente a Firenze e che sa come farlo rendere al meglio come testimoniano gli 8 gol messi a segno nella scorsa stagione. L’annata è appena cominciata e c’è tutto il tempo per invertire la rotta sia a livello di squadre che individuale, ma dalle prime uscite di Andrea Colpani era lecito aspettarsi di più. Firenze è ambiziosa, non può aspettare per sempre.