Gosens: “Voglio portare la mia mentalità alla Fiorentina”

Il tedesco si presenta ufficialmente a stampa e tifosi

Robin Gosens, giocatore della Fiorentina

Giorno di presentazioni ufficiali in casa Fiorentina. Direttamente dal Media Center del Viola Park di Bagno a Ripoli è intervenuto infatti Robin Gosens, nuovo esterno dei viola. Queste le sue prime dichiarazioni col giglio sul petto.

 

Le prime dichiarazioni di Gosens in maglia viola

Innanzitutto voglio dire che la Fiorentina per me significa tanto, ho voluto vestire questa maglia e venire in questa città perché paradossalmente a Berlino, pur essendo tedeschi, non ci siamo sentiti a casa come in Italia. Sono grato dell’opportunità datami dal club. L’Atalanta mi ha dato l’opportunità di emergere, poi ho giocato e vinto a San Siro con l’Inter e ora voglio portare questa mentalità vincente qui alla Fiorentina.

Spero di poter dare una mano. In Italia mi hanno cercato diverse squadre e mi fa molto piacere, significa che ho lasciato un bel ricordo e che l’anno scorso ho fatto una bella annata con 7 gol e 4 assist. Sono contento di essere qui e ora il resto non conta“.

Le somiglianze tra Palladino e Gasperini e il modulo preferito

Secondo me giocano più o meno con lo stesso sistema e mi fa piacere, ci ho giocato quasi 5 anni con Gasperini e per me è più facile. Gli allenamenti sono simili: tanta intensità, corsa e lavoro di forza, si vede che prende ispirazione da lui, e a livello personale mi fa molto piacere. Mi trovo bene come esterno sinistro e cambia poco se si tratta di 3-5-2 o 3-4-2-1, l’importante è potermi esprimere a pieno e mostrare il mio dinamismo“.

Le aspettative con la Fiorentina

Mi aspetto tanto perché la squadra è forte. Sono qui da pochissimo, nemmeno due settimane, ma ho visto una potenzialità importante e tanti giocatori nuovi. La gente vuole risultati e lo capisco, lo sport funziona così, ma con così tanti cambiamenti tra giocatori e idee dell’allenatore ci vuole pazienza, ma siamo sulla strada giusta. Miglioriamo giorno dopo giorno e mi aspetto tanto da questa stagione. Firenze è una piazza importante e sono sicuro che faremo molto bene“.

La Toscana nel destino

Io credo che tutto accada per un motivo, ed è vero che qualche settimana fa ho parlato col mio agente di comprare una casa in Toscana: anche abitando a Berlino volevo tornare in Italia il prima possibile. Una settimana dopo mi ha chiamato e mi ha detto: “Non ci crederai ma stiamo parlando con la Fiorentina”. Anche se si è concretizzato il tutto alla fine del mercato, volevo venire qui perché sono sicuro che sia la piazza migliore dal punto di vista sportivo e famigliare“.

Una Viola sulle orme dell’Atalanta

Secondo me quello che ha fatto l’Atalanta negli ultimi anni merita solo applausi. Hanno fatto gli step giusti al momento giusto, ma a Firenze ci sono tutti i presupposti per seguire quel percorso. C’è un centro sportivo incredibile, mai visto niente del genere in vita mia, un mix tra giocatori giovani ed esperti di livello“.

La fase difensiva e il rapporto con Parisi

Sicuramente in questi 10 giorni ci siamo concentrati sulla fase difensiva, è chiaro che dobbiamo migliorare tanto anche perché molti provengono da squadre che giocano a 4. Ci siamo allenati molto per migliorare, non è un cambiamento facile, specialmente per i difensori centrali che però stanno capendo al meglio le volontà del mister.

Fabiano mi ha aiutato ad inserirmi al meglio in squadra e io sarò a sua disposizione per aiutarlo con la mia esperienza. Stiamo parlando tanto avendo lo stesso ruolo, e se avrà bisogno sarò lì per lui“.

Se può giocare come difensore centrale

L’ho fatto qualche volta in Germania all’Union, anche lì giocavamo a 3 e c’era solo un centrale mancino. Mi esprimo al meglio come esterno, ma se c’è bisogno posso adattarmi senza problemi“.

Tornare ai livelli dell’Atalanta

È chiaro che con l’Atalanta eravamo in un contesto con degli automatismi ben oleati, giocavamo assieme da 2 o 3 anni e quando la squadra gira un giocatore si esprime al meglio, ma onestamente non sono cambiato. L’esperienza all’Inter, pur non giocando quanto volevo io, mi ha dato tanto e trasmesso la mentalità vincente, e anche l’anno difficile a Berlino. Sono cresciuto rispetto agli anni a Bergamo. Ora sto bene fisicamente e mentalmente e ci sono tutti i presupposti per essere il giocatore che sono sempre stato, a Bergamo e altrove. So di esserne capace. Lavoro ogni giorno per essere al top in ogni partita“.

Le differenze tra Palladino e Gasperini e cosa preferirebbe tra la qualificazione in Champions e vincere una coppa

Sto lavorando con Palladino da 10 giorni, con Gasp ho lavorato per 5 anni. Il secondo per me è un genio, mi ha migliorato ogni giorno. Da mister Palladino mi aspetto lo stesso e già prima del mio arrivo abbiamo parlato molto al telefono. Mi piace quello che ha in testa per me e per la squadra, ma essendo più giovane vivo il rapporto in maniera diversa. È molto onesto e apprezzo tantissimo questo aspetto.

La Champions League è una competizione che ho giocato per tanti anni e per me è sempre stata la cosa più importante: giocare contro big club di altre nazioni è bellissimo. Io però gioco a calcio per vincere trofei perché questi rimangono per sempre, motivo per cui scelgo la seconda opzione“.

Le similitudini tra Kean e Zapata

Spero di avere lo stesso feeling e sono fiducioso che accada. Ho fatto pochi allenamenti con lui, ma sono d’accordo con te sul fatto che sia un giocatore che protegge bene la palla. Onestamente spero di avere una connessione importante non solo con lui ma con tutta la squadra. Ho visto a Bergamo quanto è importante avere una squadra che lotta insieme e che pensa nella stessa direzione, solo così puoi ottenere successi e spero che accada anche alla Fiorentina“.

 

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