La Fiorentina ha presentato oggi ufficialmente Moise Kean con una conferenza stampa al Viola Park, presente accanto a lui il DG Alessandro Ferrari. Queste le parole dell’ex attaccante della Juventus, primo acquisto della nuova era Palladino.
Il numero di maglia e la necessità di fare gol
“Non ho ancora scelto, valuterò con i miei compagni quando saranno tutti presenti com’è giusto che sia. Fare gol non è un peso ma è uno stimolo. La storia della Fiorentina racconta di grandissimi attaccanti“.
Il gioco di mister Palladino
“Col mister abbiamo parlato molto e il suo modo di giocare mi ha convinto tantissimo, già col Monza ha fatto molto bene. Propone un gioco molto offensivo che punta molto sugli attaccanti ed è quello che cercavo“.
Come rapportarsi al meglio con i compagni in campo
“Fare gol e dare una mano a loro è importante, sono qui per dare il mio contributo a questa squadra che ha grandi ambizioni. I miei compagni sono molto bravi e partirà tutto dall’amicizia e dallo spogliatoio: il gruppo fa tutto, ma ho già visto essere molto solido. Non ho richieste specifiche, basta che mi arrivi la palla“.
Kean parla del concetto di ambizione
“L’obiettivo è migliorarsi ogni anno. Questa stagione la squadra a disposizione è buona, e anche quando ho giocato contro la Fiorentina ci hanno sempre messi in difficoltà, questo mi fa capire che possiamo fare molto bene in futuro. Io voglio fare sempre di più ogni anno. La scorsa stagione non è andata bene anche per molti infortuni, ma ora devo dimostrare a me stesso e alla squadra cosa sono in grado di fare“.
La pronuncia giusta del nome e il peso del non aver fatto gol
“Me lo chiedono ogni anno: “Moise Chen”. Non sento un peso perché questo porterebbe solo a fare brutte scelte, mentre io sono molto forte mentalmente e so che arriverà e che mi creerò il momento giusto per fare bene“.
L’occasione di giocare con continuità
“Come dico sempre ogni brutto momento insegna qualcosa. I record fatti sono di 8 anni fa, non se li ricorda nessuno e voglio farne di nuovi e per far questo devo essere in condizione e al top“.
Cosa non ha funzionato alla Juventus e un obiettivo numerico in termini di gol
“Alla Juve mi hanno aiutato in passato, ma ora è importante quello che verrà. Non posso dire numeri ben precisi in termini realizzativi, è una cosa personale, ma sono ambizioso e ho fatto anche una scommessa con Dodô: se mi fa 8 assist gli pago una vacanza“.
Il ruolo in cui preferisce giocare per le sue caratteristiche
“Non ho un ruolo preciso. Ho segnato più gol da prima punta ma anche da esterno mi trovo bene. Quando la palla arriva in area non è importante che sia al centro o ai lati, basta aiutare la squadra a fare gol“.
Il rapporto con Vlahović e il suo lascito a Firenze
“Dušan mi ha solo parlato bene di Firenze. È una città strepitosa, veramente bella e con tanta passione, e ora sta a noi dare delle gioie in cambio ai tifosi“.
Se sente il peso del passaggio dalla Juventus alla Fiorentina
“Io sono qui per giocare a calcio e vincere. Non sento questo peso perché non sono uno che pensa tanto ai tifosi in questo senso, voglio solo dare gioie. Qui la tifoseria è molto caldo e stimola a fare bene“.