Italiano: “Da parte i mugugni, lottiamo insieme per la Fiorentina”

Le parole della vigilia del tecnico viola

Vincenzo Italiano, tecnico della Fiorentina

Vincenzo Italiano ha presentato la sfida di domani di Conference League tra la sua Fiorentina e il Viktoria Plzeň, accanto a lui Christian Kouamé. Di seguito le sue dichiarazioni dal Viola Park.

Somiglianze e differenze con la sfida d’andata

In primis bisognerà fare molto meglio rispetto all’andata, dobbiamo fare gol. Domani dobbiamo cercare di fare diversamente nella loro metà campo. Abbiamo avuto il pallino del gioco, positivo, ma dobbiamo fare gol ed essere più veloci, riempire l’area con più uomini, sfruttare le palle inattive. Domani chi vince supera il turno, e chi fa gol ha l’opportunità di arrivare fino alla fine, ben consapevoli di affrontare una squadra molto forte in difesa“.

Se è la settimana più importante della sua carriera

Secondo me siamo davanti ad una delle settimane più importanti del mio triennio viola, per me e per diversi ragazzi. In 7 giorni ci giochiamo una semifinale europea, un qualcosa di straordinario che si aggiunge a quanto fatto lo scorso anno. In più una semifinale di Coppa Italia, a cui ora non pensiamo. Abbiamo la testa a domani, siamo concentrati perché conosciamo il nostro avversario. Ultimamente stiamo facendo meglio nelle gare casalinghe, soprattutto a livello di attenzione: facciamo prestazioni intense e di qualità, concedendo poco. Sono convinto di poter mettere in difficoltà il Viktoria Plzeň. Mi auguro che il Franchi ci dia una grande spinta, perché i ragazzi hanno bisogno di supporto ed energia“.

Sulle dichiarazioni di Koubek

Sinceramente non ho letto tutto quello che ha dichiarato il loro allenatore, ma so che si riferisse anche all’andata. Abbiamo gestito tanto il possesso, non permettendo loro di fare molte ripartenze. Li abbiamo limitati. Ci ha fatto un complimento e mi auguro che questa capacità di limitare gli avversari avvenga anche domani, abbiamo lavorato molto in questi giorni per questo. Non devono sviluppare l’azione e arrivare sul loro attaccante, molto forte fisicamente, anche se poi dovremo essere bravi noi ad attaccare. Ringrazio Koubek per le sue parole“.

Le condizioni di Arthur in vista di domani

Arthur secondo me deve ritrovare continuità dal punto di vista fisico, ma sta molto meglio. Per domani vediamo, abbiamo ancora un po’ di tempo per valutarlo. Quello che possiamo immaginare è capire come mettere in difficoltà il Plzeň: se ci vuole più qualità o fisicità in mezzo al campo. All’andata volevamo avere il dominio del possesso, e con Arthur ci riuscirebbe, ma con Lopez, Duncan, Mandragora e Barák abbiamo tante soluzioni“.

La pressione di dover arrivare in fondo alla competizione

Personalmente non c’è pressione per quanto concerne il cammino in Europa, anzi ho visto tanti striscioni per la città che invitano ad andare al Franchi. Questo attaccamento mi rende felice, spero che il messaggio della Fiesole sia passato. Conosco i miei ragazzi e so quanto amano essere sostenuti, specie in partite importanti come quella di domani. Tutto questo può darci convinzione per la sfida di domani. Mettiamo da parte incomprensioni e mugugni, pensiamo al Plzeň. Con una vittoria siamo in semifinale di Conference League, stringiamoci intorno alla Fiorentina“.

Le aspettative su Belotti

Tutti ci aspettavamo qualche gol in più da Belotti, che lavora però in maniera straordinaria. È utilissimo per vari fattori, ed è stato sfortunato tra miracoli dei portieri e fuorigioco millimetrici. Chi si danna l’anima come lui deve essere ripagato, e sono convinto che accadrà anche ad Andrea. Non è abituato a giocare ogni 3 giorni, infatti l’ho cambiato per non appesantirlo, ma mi auguro che abbia l’opportunità di segnare. Sono convinto che manchi poco, se lo merita per l’attaccamento che sta mostrando per la Fiorentina pur essendo qui da poco“.

I pochi tiri da fuori

È vero, il tiro da fuori è una soluzione più in determinate circostanze, ma è una caratteristica che hanno determinati giocatori. Non tutti possono tirare da 25 metri. Mandragora lo ha dimostrato tirando dai 25 metri contro l’Atalanta facendoci vincere, o Duncan. È una responsabilità che qualcuno si deve prendere se non possiamo entrare in area. Qualcuno dei nostri ce l’ha nelle caratteristiche e se domani bisognerà aggrapparsi a questo bisogna prendersi la responsabilità, come fatto in Coppa Italia. Trovare varchi contro difese chiuse non è facile“.

Le critiche per la linea difensiva alta

Da questo punto di vista io credo che ci sia bisogno di soffermarsi su certi numeri, oltre alla mentalità che abbiamo in Italia. Noi, rispetto al primo anno, subiamo molti meno gol, dato a cui teniamo e per cui ci alleniamo ogni giorno. Vogliamo subire il meno possibile. E se vogliamo essere aggressivi ed essere vicini alla porta avversaria devi alzare la linea difensiva, giocare con tanto campo alle spalle. Alcuni poi non danno peso alle espulsioni. Il primo anno mi chiedevate del perché delle tante espulsioni, eppure quest’anno siamo a 0. Ci stiamo evolvendo. I gol si prendono sia col blocco basso, sia a campo aperto o con i calci da fermo. Contro la Juve abbiamo preso gol da palla inattiva, col Genoa da piazzato. Il nostro credo è la linea difensiva aggressiva, e i numeri migliori ci premiano. Se siamo attenti concediamo poco, se siamo distratti, purtroppo, di più“.

Le critiche circa il legame tra il suo gioco e i pochi gol delle punte

È chiaro che se in questi mesi le nostre punte non hanno segnato con continuità la responsabilità è mia. Però, quando si preparano le partite, si cerca di far arrivare più palloni alle punte e agli esterni. È vero che le nostre punte stanno avendo difficoltà, ma stiamo lavorando per avere qualcosa di diverso. Prima mi riusciva di più veder gioire i miei numeri 9, magari qualcuno ci ha fatto una macumba. Nico e Bonaventura comunque hanno fatto diversi gol, e oggi in allenamento ci siamo soffermati molto sul lavoro offensivo. Sappiamo che le percentuali realizzative sono basse”.

 

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